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Vite di Roccia
Restare in Vetta
Chef Alessandro Negrini per Nino Negri 3000
Molti arrivano in cima. Ma quanti restano? Alessandro Negrini, chef patron de Il luogo Aimo e Nadia, ha raggiunto la sua vetta e non è più sceso. Lui solo può dare voce a Vigna Fracia 2016 e Sforzato Carlo Negri: due vini che, ad alta quota, restano per dieci, lunghi anni.
Dove tutto è diverso
Chi c’è stato, lo sa. In vetta niente è facile.
Tutto è una sfida.

Chi mette piede qui, deve adattarsi a condizioni non comuni e non per tutti. Vale per gli esseri umani e vale per i vini, due soltanto. Gli unici della selezione Nino Negri ad abbandonare la storica cantina d’affinamento nel cuore della Valtellina, a 300 metri sul livello del mare, e a inerpicarsi fino a 3000 metri d’altitudine, dove nessun Nebbiolo si è mai spinto prima. Lì restano, per dieci anni che sembrano non finire mai.

Fino al 2026, casa non è più la valle, ma un luogo ostile che li trasformerà per sempre. I loro nomi sono Vigna Fracia 2016 e Sforzato Carlo Negri.
Un rifugio in cui restare
In una terra fatta per il vino, Nino Negri ha fatto come fanno gli alpinisti esperti: ha scelto la salita più dura. Si è spinto nell’unica zona ancora inesplorata. Ha costruito due rifugi dove nessuno aveva pensato di portare il vino.
Una cantina d’affinamento nel punto più alto di Bormio, dentro il rifugio Heaven 3000, dove 1.300 Magnum di Vigna Fracia, pazienti, attendono il loro momento; e una sulle vette di Livigno, nel rifugio Carosello 3000, in cui 1.300 Magnum di Sfursat, senza accorgersene, subiscono una lenta e inesorabile maturazione.

Entrate nel 2016, usciranno nel 2026. Ma non saranno più le stesse.
La vetta ti trasforma
La pressione cala, l’ossigeno manca, il freddo è costante e padrone. Il tempo, come tutto il resto, sembra congelarsi. I battiti rallentano. Tic, tac.

A tremila metri, il vino prova l’affanno degli uomini. E proprio come noi, reagisce.
All’interno della bottiglia i movimenti diminuiscono, ogni respiro diventa prezioso, tutto si conserva. La pressione rallenta lo scambio di ossigeno, preservando per sempre la complessità aromatica. Il freddo, brutale nemico, diventa alleato e dà al processo evolutivo un passo più lento. Al vino non è concessa nessuna scorciatoia. Ha tutto il tempo che serve per raggiungere la sua, di vetta: un’eleganza nitida, un equilibrio tenace, un’armonia rara.
Nino Negri 3000
Vigna Fracia and Sfursat Carlo Negri
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Alessandro Negrini
Alessandro Negrini, nato in Valtellina, si è formato accanto a maestri come Gualtiero Marchesi e Paolo Lopriore. Dal 2005 guida Il Luogo Aimo e Nadia, due stelle Michelin, e con Voce Aimo e Nadia ha portato la cucina in dialogo diretto con l’arte. Miglior Chef dell’Anno per Identità Golose nel 2018, mette in ogni piatto il rigore delle sue montagne, il rispetto della materia prima e una reinterpretazione contemporanea della tradizione.