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Vite di Roccia
Domare la roccia
Federica Mingolla per Vigna Sassorosso
Siamo al cospetto della montagna, dove solo climbers e piante osano spingersi. Federica Mingolla, guida alpina, arrampicatrice e atleta Salewa, ci porta ai piedi di una roccia che lei sfida a mani nude e che Vigna Sassorosso affronta con le radici. Due storie parallele, spinte dalla stessa, implacabile forza: l’istinto.
Radici più profonde ancora
C’è stato un tempo in cui la Valle dell’Adda era soffocata dai ghiacci. Una terra spolpata dalla sua terra, priva di vita. Tutto era ricoperto da un ghiacciaio spesso due chilometri che lasciava emergere solo le teste dei giganti: le vette delle montagne. Ventimila anni dopo, quel luogo è diventato l’habitat di una vigna che però, con questa antica storia, continua a fare i conti. L’abbiamo battezzata Sassorosso.

Lentamente, anno dopo anno, il ghiaccio si è ritirato e la natura ha ripreso possesso della valle. Il resto del lavoro lo hanno fatto i vignaioli, con tenacia e con la forza delle braccia, riportando la terra su un promontorio di roccia.
Ora sapete dove Vigna Sassorosso affonda le sue radici.
Nessuno spiega alla vigna cosa fare.
Le viene naturale.
In un ambiente ostile e privo del suolo necessario per crescere, la vigna è sopravvissuta nell’unico modo possibile: adattandosi.

L’istinto ha preso il sopravvento. Superati i pochi centimetri di terra, le radici di Sassorosso bucano la pietra, affondano nella roccia madre e corrono nel sottosuolo. Corrono alla ricerca del nutrimento e, incredibilmente, lo trovano.
Trasformare le debolezze nella propria forza.
Al primo assaggio, il palato vi porterà in un'atmosfera di grande eleganza. La verità è che Vigna Sassorosso è un Nebbiolo atipico: un esempio di equilibrio, armonia e note fruttate intense.

Una trama tannica setosa e densa. Una delicatezza fuori dal comune data dalla difficoltà nel trovare nutrimento. E infine, un gusto inaspettatamente sapido, quasi salato, conferito dai microelementi assorbiti. È questa l’eredità trasmessa dalla roccia madre alla vigna, dalla vigna all’uva e dall’uva al vino.

Ecco perché se la vite non avesse mai incontrato la roccia, noi non avremmo incontrato Vigna Sassorosso.
Vigne di montagnaa
Sassorosso
ROCCIA
Federica Mingolla
Torinese, classe 1994, Federica è stata la prima donna italiana salita in libera su Tom et Je Ris (Verdon), Digital Crack sul massiccio del Monte Bianco e in giornata lungo la Via del “Pesce” in Marmolada. Laureata in Scienze Motorie a Torino (SUISM), guida alpina, arrampicatrice sportiva professionista, alpinista e tecnico federale FASI, Federica si conferma una delle atlete italiane più interessanti del panorama dell’arrampicata su roccia e dell’alpinismo Europeo.
È entrata a far parte del team Salewa nel 2022.